Gli artisti

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Tannaz Lahiji

Tannaz Lahiji è un’artista persiana, nata a Teheran, da padre docente d’arte e madre pittrice.

Sin da subito intraprende una promettente carriera artistica. Si laurea in pittura presso la Libera Università d’Arte e Architettura di Teheran e successivamente si trasferisce in Italia, a Firenze, dove si laurea in Arti Visive presso la Libera Accademia di Belle Arti; qui svolge da dodici anni l’attività di docente universitario delle classi di Anatomia, Pittura e Disegno.

La sua costante ricerca la porta a sperimentare sempre nuove forme di rielaborazione artistica, nella pittura come nella performance, fino alla complessità polimaterica dell’installazione.

Conta numerose mostre in tutta Italia, tra le quali di recente “Ab-Acqua” (Villa la Versiliana a Pietrasanta), “Il tempo nel vuoto” (Museo civico di Cannara a Perugia), “In-Liberty…la libertà del distacco” (Villa Pecori Giraldi a Firenze). All’estero ha esposto a Londra, Mosca, Shanghai e a Darmeshtad in Germania.

Di recente ha inaugurato un complesso progetto artistico dal titolo “Riflessioni su Dante” che ha previsto la collocazione di alcune opere – pittoriche e non – nelle sedi storiche di Palazzo Vecchio (con una riproduzione del “Pardis”, il giardino persiano), Museo Casa di Dante e Palazzo Bastogi (con un’installazione pittorica dell’“Inferno” dantesco).

Nel maggio del 2019 è tra gli artisti presenti alla Biennale di Venezia in collaborazione con la Galleria Ma-Ec di Milano.

Vanta collaborazioni importanti come quella con la New York University su un progetto internazionale di ricerca che correla l’arte alle neuroscienze. Tra il 2017 e il 2018 presso la NYU tiene una serie di lezione di Arte Terapia. Il progetto viene sviluppato nei due anni successivi fino ad arrivare a settembre 2020, data in cui inizia una sperimentazione, nel suo studio d’artista a Firenze.

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Matteo Valerio

Matteo Valerio è un artista Italiano nato in Florida nel 1989.

Nel 2015 si laurea con lode in Grafica d’arte presso l’Accaemia di Belle arti di Venezia. In seguito si trasferisce a Londra per frequentare Fine Arts presso la Central Saint Martins dove si laurea nel 2017 con Distinction. Nello stesso anno viene selezionato dal dipartimento di Design dell’università Ecnu di Shanghai come insegnante per un progetto sulla produzione tessile artigianale della minoranza Cinese Miao (Dream of Intangible Cultures).

La sua pratica si basa sulla comprensione delle qualità interpersonali ed evocative incorporate in un materiale il quale diventa contenitore; parte di una narrazione più ampia composta da storie di persone, tessuti, piante, processi e stampe.

Durante il master viene selezionato da Mona Hatoum per l’omonima Borsa di Studio. Nel 2016 vince la residenza e la borsa curata da Lucy Orta, Art For The Environment presso la Fondazione Zegna di Trivero.

Nel 2016 vince la borsa Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa e l’anno successivo vince il Premio Shanghai dove collabora con l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e con la Fondazione Garuzzo. La sua serie di lavori “New travels for Marco Polo” completata per il Master viene selezionata da Nova Awards nella top 12 tra i 1200 progetti della CSM.

Nel 2018 con il lavoro Dream Of Intangible Cultures, che intreccia arte, design e artigianato vince il premio TRA del Premio Fondazione Francesco Fabbri.

Dal 2015 sviluppa progetti di social-art in collaborazione con Sofia Bonato presso diverse istituzioni tra le quali Tate Exchange di Londra e Dolomiti Contemporanee, dal 2020 inizia la collaborazione con i ricercatori dell’NYU e il Fresco Parkinson Institute per il progetto ARS_PD.

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Sofia Bonato

Sofia Bonato, (Vicenza 1991) è un’artista italo-marocchina, vive e lavora tra Vicenza e Londra.

Nel 2012 si trasferisce a Venezia dove consegue la laurea triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. In seguito si trasferisce a Londra, dove nel 2017 vince la residenza Creative opportunities award presso The Old Court, Greater Manchester, UK e nel 2018 consegue la laurea magistrale in Fine Arts presso Central Saint Martins, UAL, Londra, UK.

Sofia Bonato ha esposto il proprio lavoro in mostre collettive presso numerose istituzioni, tra cui: Tate Exchange, Tate Modern, London, UK (2017-2018). Centre de la Gravure et de l’image Imprimèe, La Louvière, Belgium (2018). Generation and Display Gallery, London, UK (2019). Sichuan University Gallery, Changdou,China. (2018). Wihouchi Gallery,  Changdou, Cina (2017). Lubmirov/ angus-hughes gallery, London, UK. (2017-2018). “La Fenice” Theatre, Venice, Italy. (2016). S. Antonio Museum, Cascia , Perugia, Italy (2016).

Il lavoro di Sofia Bonato intreccia una vasta gamma di processi, tra cui video, scultura, fotografia, incisione e installazione. Il suo lavoro guarda alle azioni quotidiane, alla soddisfazione, ai modelli comportamentali e ai rituali di massa che riflettono sull’identità personale, il senso di colpa, il feticcio, la gratificazione istantanea e il consumo. Negli ultimi anni il suo lavoro è fortemente legato all’idea di commoning.

Nel 2017 e nel 2018 organizza e dirige i workshops “Have a nice way back” e “Same time, tomorrow”, presso Tate Exchange, Tate Modern, London, UK.

Dal 2015 oltre al lavoro sulla propria pratica individuale collabora con Matteo Valerio in numerosi progetti di social art tra cui Obsolete studio, un laboratorio di stampa sperimentale attivato dai due artisti mentre erano artists in residence presso Dolomiti Contemporanee, Ex Colonia Eni a Borca di Cadore, e tutt’ora attivo. Nel 2019 è nel team di insegnamento presso il dipartimento di stampa digitale al London College Communication, UAL, Londra, UK.

Dal 2018 inizia la collaborazione con la New York University e il Fresco Parkinson Institute di Firenze.